Iniziare a scrivere è come cadere dal letto, un tonfo sordo una mancanza di rispetto.
Scrivere è farsi male, schiaffeggiarsi
Mordersi il cuore, reiterare un antico dolore.
Scrivere è una cosa che si deve fare, come versare una birra o fare passare ore di note in macchina di notte.
Scrivere è come farsi a botte.
Scrivere è percepire che si è vivi, scottarsi con l’accendino, ridere con gli amici come bambini, dire ti amo e ti odio alla vita, non avere voglia che sia finita.
Scrivere blocca il tempo che passa come una foto, come una lunga corsa al tramonto.
Scrivere ti spacca dentro, fa uscire ogni sentimento, ogni lacrima e frustrazione ogni sfumatura della tua tavolozza di colore.
Mentre scrivi digrigni i denti, i tuoi occhi annegano di sentimenti, le tue labbra rimangono tagliate e le tue unghie sono macinate.
Dentro uno scritto cade il mancato stipendio, quello che ha lasciato la depressione, ogni frigo svuotato per frustrazione…ci cadono i visi che non capisci, i pensieri che non se ne vanno, ogni pensiero passato ed i banali mi raccomando.
Dentro uno scritto non pisci semplicemente la vita ma ogni sconfitta, ogni pensiero ogni cosa che ti rende autentico e vero.
Quando posi la penna il rimbombo è forte, per un attimo pensi che sarebbe bello arrivasse la morte invece della notte…
Invece continui a scrivere con il pensiero perché in un mondo falso tu sei un uomo vero.